Un anno fa…Arctic Race of Norway 2019, Warren Barguil furioso al termine della corsa: “Enrico Gasparotto è un idiota”
Warren Barguil furioso al termine dell’ultima tappa della Arctic Race of Norway 2019. Il corridore della Arkéa-Samsic, che ha perso la corsa per un solo secondo da Alexey Lutsenko, nell’immediato dopo tappa si è scagliato contro Enrico Gasparotto, reo di non avergli voluto cedere la ruota del kazako, utilizzando anche delle manovre al limite del regolamento. La distanza da Lutsenko è stata poi fatale a Barguil perché è stato proprio nello sprint finale che il corridore dell’Astana ha guadagnato quel secondo decisivo ai fini della graduatoria finale. Tutto ciò, però, a sentire il campione nazionale francese non sarebbe accaduto se non fosse stato per il comportamento dell’italiano della Dimension Data.
“Gli ho detto che è un idiota, non posso dire altro– ha commentato il transalpino dopo la cerimonia del podio- Lutsenko era forte, ma se fossi stato sulla sua ruota credo che avrei potuto farcela. Ma il corridore che stava alla sua ruota ha provato a spostarmi. Questo per me non è ciclismo. Sono furioso, se Lutsenko avesse vinto in maniera normale, non ci sarebbero problemi, ma vincere così, non mi piace”.
Ancora in piena trance agonistica, poi, il capitano della Arkéa-Samsic è tornato nuovamente sul diverbio con Gasparotto: “Gli ho detto che è un idiota e che non è corretto sprintare così. Lui mi ha detto che era al limite. Forse lo era, forse no, visto che quando Lutsenko è partito, lui ha quasi smesso di pedalare. Ho perso quindici metri e praticamente lì era già finità”.
Barguil ci ha tenuto poi a tornare sui i colpi al limite del regolamento subiti dal corridore italiano: “Penso che abbia provato a darmi un colpetto. Se lui corre così, per me non è leale. Con Lutsenko avevamo fatto una corsa dura insieme. Se lui fosse stato un compagno di squadra avrei potuto capirlo, ma no, ha solo provato a darmi un colpetto. Se un corridore vuole lottare per la posizione e tu gliela concedi per poi ricevere in cambio un colpetto, è ovvio che poi la prossima volta non gli concedi spazio”.
Infine, però, il campione transalpino ha voluto sottolineare tutta la sua stima e il suo rispetto nei confronti dell’uomo che lo ha battuto, Alexey Lutsenko: “ Sono deluso, ma Lutsenko è un grandissimo vincitore. Non posso dire che non sia un bravo ciclista, è davvero aggressivo. Posso dire che merita la vittoria, ma anche io la meritavo, e arrivare secondo solo per un secondo fa male”.
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